Ieri SIMIC ha partecipato alla Giornata Annuale dell’Associazione Italiana Nucleare (AIN) a Roma, un appuntamento che conferma come il rilancio del nucleare sostenibile in Italia richieda non solo decisioni strategiche, ma anche una comunicazione efficace e un coinvolgimento attivo degli stakeholder.
Nel corso della sessione dedicata al contributo della manifattura, abbiamo condiviso – insieme ai colleghi di ATB – la visione di un’industria italiana che possiede competenze storiche in fusione e fissione, e che vede nel programma nazionale una leva concreta per la crescita industriale, l’occupazione qualificata e l’export tecnologico.
Dati che parlano chiaro:
- 117.000 potenziali nuovi posti di lavoro qualificati
- 2,5% di incremento del PIL nazionale
- Una supply chain fino al 90% europea, con un valore strategico unico nel panorama energetico attuale
Nonostante a Bruxelles il termine nucleare sia ormai sdoganato, mancano ancora azioni concrete: molti fondi europei per la transizione energetica continuano a escludere esplicitamente questa tecnologia. Per questo è essenziale passare dalla discussione all’azione, adottando processi di comunicazione trasparenti, fondati su dati verificabili, e coinvolgendo da subito le comunità territoriali.
Per SIMIC, preservare e rafforzare la capacità manifatturiera nazionale significa contribuire alla resilienza tecnologica del Paese in un contesto globale sempre più competitivo. L’Italia ha l’opportunità di tornare protagonista in un settore strategico, combinando sicurezza energetica, decarbonizzazione e sviluppo industriale.
Siamo pronti a fare la nostra parte!
